Cronaca di una “collavorazione”

Ieri. Sono quasi le 18. Un freddo becco, ma io sono al calduccio nel mio seminterrato adibito a ufficio. Suzi mi scrive su Skype

lorenzo hai voglia di lavorare stasera?
devo fare un doc dove raccontiamo la nostra esperienza con la gestione dei social
devo consegnare stasera
Suzi, non fare domande di cui non vuoi conoscere la risposta 😉
me ne frega nulla se non vuoi
devi
meglio?
(sai, tanto per cambiare!!)
ecco, così va già meglio
bravo

C’è poco tempo e tanto da fare. Ci sono pure le incombenze quotidiane (lavoro che non si può rimandare, famiglia…). Ci diamo appuntamento online per le 21. Per essere più precisi siamo sempre online, ma decidiamo di cominciare a lavorarci alle 21 – 3 ore basteranno. Devono bastare, è il tempo di cui disponiamo. Abbiamo i nostri difetti, ma ci siamo sempre fatti un punto d’onore di rispettare le consegne e siamo un po’ nella condizione di Cenerentola – dobbiamo inviare l’email col documento entro la mezzanotte.

Io ho un paio di inghippi, ma Suzi è puntuale, crea un Google Doc e comincia a scrivere. Lei ha le idee chiare sui contenuti – o almeno così penso io. L’indomani raccontando l’esperienza su twitter scriverà “senza grandi indicazioni sul lavoro – andavamo a sensazione, ispirazione e tè caldo (almeno io)“.

Quando arrivo lei ha buttato giù il testo per sommi capi. Io lo prendo, recupero i concetti, li spacchetto e li rimpacchetto. Lei rilegge, fa qualche appunto. Ieri a dire il vero di appunti ne servono pochi. Stiamo raccontando la nostra esperienza comune, sappiamo già tutto, dobbiamo solo metterlo nero su bianco.

Scriviamo, correggiamo, rivediamo, lavoriamo in contemporanea su parti diverse del documento (benedetti i Google docs!), poi ci scambiamo, in perfetta armonia. E siamo ispirati, il testo viene che è una bellezza.

Sono le 23.30 quando torniamo su skype

capolavoro!
mi pare anche a me
🙂
grazie mille
sono soddisfatto
questo serve anche a noi
si

C’è anche il tempo per una rilettura e qualche correzione finale

glielo mando
asp
sto facendo l’ultima passata
qualche errore di grammatica
si ti vedo!
solo un minuto
ok
vai, fatto
ok!
spedisco!
Buona notte!
notte
e grazie
e di che?
🙂

Su twitter ultimamente si parla molto di collavorazione (termine che viene dall’unione di collaborazione e lavoro) – Nicola Palmarini ha scritto un libro su questo argomento. Mi sembra che il nostro sia un ottimo esempio di lavoro in collaborazione. Alessia mi twitta “raccontateci e ne faremo esempio in una seconda edizione del libro!“. Potevo forse deluderla?

 


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