Bravo Brian!

La mia passione per la lettura è cosa nota (almeno per chi mi conosce) e mi capita spesso di postare sui social network commenti su questo o quel libro. Talvolta interagisco con altre persone e scambiamo pareri (trovo il parere degli altri lettori, specialmente di quei lettori con cui condivido gusti e interessi, più utile di quello di molti critici), ma non mi era ancora capitato di interagire con uno scrittore. Ed è stato un bell’inizio!

Lo scrittore in questione è Brian Freeman e il social network in questione è twitter (il che è una fortuna, visto che non c’è nemmeno bisogno che abbiate un account per poter vedere la conversasione 😉 )

La conversazione in questione eccola qua

Si tratta di due battute, niente di eccezionale, ma due battute interessanti. Analizziamole.

Innanzitutto abbiamo la riprova che il monitoraggio della rete è importantissimo: sapere chi parla di noi, come, dove e quando è essenziale per chiunque abbia un ruolo pubblico. Brian Freeman non mi segue e io non seguo lui, per cui in teoria non avrebbe dovuto vedere il mio tweet. L’ha visto perché evidentemente usa uno strumento di web monitoring.

Il secondo punto da sottolineare è che l’engagement può portare ottimi risultati se usato sapientemente. Brian non solo mi ha risposto e lo ha fatto in modo simpatico, ma lo ha fatto in italiano – nella MIA lingua! Questo ovviamente mi ha fatto enormemente piacere. Insomma lui ha saputo mettere ME al centro della comunicazione, il che non è affatto scontato (nella rete, e non solo, c’è una certa – naturale? – tendenza all’egocentrismo).

Inoltre ha usato il canale di comunicazione in modo intelligente: il primo tweet per stabilire un rapporto e il secondo per farsi pubblicità, in maniera soft e per niente invadente.

Devo ancora finire di leggere il libro, quindi non so se entrerà fra i miei scrittori preferiti (dalle prime pagine sembra in gamba, ma un giudizio definitivo lo potrò dare solo alla fine della lettura), ma intanto ha raggiunto diversi risultati:

  • il suo nome non lo scorderò facilmente
  • sicuramente mi capiterà di raccontare che Brian Freeman, a differenza di altri scrittori, ascolta i suoi lettori e parla con loro (almeno su twitter)
  • gli sto facendo pubblicità gratis 😉

Questi (monitoraggio del web, presidio dei canali di comunicazione online, engagement…) sono concetti basilari che cerco di trasmettere alle nostre imprese ogni volta che mi capita di fare un corso di formazione sui social media o sulla comunicazione online. Vederli applicati è sempre una soddisfazione, viverli in prima persona, ancora di più! 🙂

P.S. Per chi si chiedesse cosa mi avesse fatto venire in mente l’inizio del libro, ecco soddisfatta la vostra curiosità

P.P.S. Per quelli più giovani che potrebbero non aver capito perché me l’abbia fatto venire in mente ecco soddisfatta la vostra curiosità 😉

P.P.P.S. Per chi non riuscisse ad accedere alla pagina di wikipedia, riporto la frase illuminante:

All’epoca in cui la serie (Twin Peaks, n.d.r.) era trasmessa, la frase “Chi ha ucciso Laura Palmer?” divenne un vero e proprio tormentone.


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